Ah ... questa mattina sono uscita presto. Il sole splendeva gelato come fa solo in inverno. Ho passato la prima mezz'ora sdraiata a farmi bella e il resto a passeggiare con vecchia amica precaria anche lei. Che belle che eravamo, in mezzo al resto del mondo. Entrambe vestite di scuro, tutte e due con cappotti stretti e cappelli - lei coppola io piccolo colbacco - sembravamo due attrici di film francesi. Quei film che non mi fanno assolutamente ridere né piangere, insomma quelle robe tipicamente francesi, ordinate, misurate, discrete, folli fin nel midollo. Si, perché io e lei, siamo due precarie dell'anima, trasferite a forza nel freddo nord frontaliero e passiamo i nostri anni appese alle decisioni di qualche ministro incompetente. E quando passi la tua vita in questa maniera - prima di decidere, come ho deciso, di cambiare lavoro - la vita ti fugge di mano e ti ritrovi, l'anno dopo, dov'eri l'anno prima e spesso col mutamento della tua sede, muta anche la tua situazione emotiva e sentimentale. Eravamo sorridenti e fumatrici, incappellate e con qualcosa di fuori dal tempo. Ecco, un'altra caratteristica di noi precarie è che siamo fuori dal tempo: per un accessorio, un'espressione del viso, una combinazione cromatica dell'abito, sembra sempre che siamo cadute nell'armadio. Fino ad un certo punto facevo sana la mia amica. Lei è una tosta e dritta, secca e risoluta, insomma il contrario di quella che sono io ( anarcoide persino nella sbambatura della ceretta) poi è accaduto qualcosa che mi ha irrimediabilmente convinto che lei non era sana come credevo.
Da tempo mi ero accorta che nascondeva un delirio latente seppur misurato come il taglio dei capelli ma poi ... poi è successo.
Il suo telefono squillava di continuo mentre io annegavo il naso nella tazzetta di espresso e lei ha cominciato a sbuffare. " Che succede?" ho chiesto e lei mi risponde " Questo è Pippo ..."
Sorridendo perché lei conosce sempre tizi dai nomi improbabili dico: " E non rispondi?"
E lei: " Non voglio ..." Viene fuori che questo Pippo è un omino piattola che ha conosciuto in una sessione estrema di ( sesso direte voi? Macchè) volontariato. Mi dice: " Non è perché è invalido ...è che mi perseguita. Mi chiama in continuazione, come se fossi il telefono d'ascolto."
La guardo e rido, le rispondo: " Avresti bisogno tu di un centro d'ascolto ..." Ridiamo assieme ma il tipo non molla: chiama la terza, la quarta, la quinta volta col numero nascosto. Si decide a rispondere dopo che io mi sono rifiutata di farlo. E ... si attappa il naso. Mi dice: " Camuffo un po' la mia voce così ..."
La vedo adulta, col cappellino chic, le due dita che tappano il naso, stringendolo e la sigaretta che fuma nel posacenere. Scoppio a ridere perché, nella mia vita di esperienze liminali, non ho mai visto una che si tappa il naso per camuffare la voce. Solo nei film francesi appunto ...
Fortuna che non era Pippo, era altra precaria - la terza - che chiamava dandole gentilmente dell'handicappata, perché non riusciva a guidare fino nelle Marche.
Prima di ripartire la mia amica mi dice: " Andiamo a San Marino per il capodanno?"
Resto stupita. " Che cazzo c'andiamo a fare a San Marino?" e lei, con gli occhi luccicanti e fieri della sua trovata mi risponde: " Andiamo in qualche casinò, ci saranno a San Marino i casinò ..." Resto a pensare per qualche secondo e le chiedo che cazzo ci fa lei con un casinò. Ovviamente mi fornisce un'esauriente risposta, nel suo stile. " Vado a beccare qualche giocatore...se riesco potrò fottermene della ministra e del fatto che, l'anno prossimo, resto senza lavoro ..."
Concludo che la sua non è un'idea malvagio. D'altronde è carina e chic ma poi rifletto ancora e noto che siamo fuori tempo per beccare qualche riccone col vizio del gioco. Le dico: " Ma cazzo ... siamo grandi, vanno le minorenni in questo periodo..." e lei, per niente sconvolta dalla mia pur esatta deduzione, mi risponde: " E ... si è pure vero. Ma qualcuno che si fila quelle grandi c'è sempre ..." e sorride.
Quando sono tornata a casa, al caldo, ho pensato che potevo annunciare una bomba al ministero...proprio sotto il culo di Maria Stella ... e per farlo, mi sarei tappata il naso.
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